Atene, estate del 1965. Lo stimato professor Andreas Lambrinòs, uno dei maggiori avvocati del Paese e personalità pubblica assai in vista, rischia di investire con l’automobile la giovane Olga Kazàsoglou. Rampolla di un ricchissimo armatore greco della diaspora, Olga dà inizio a un gioco ricco di fascino e ambiguità, che mette a dura prova le tranquille certezze del compassato professore. Il ritrovamento del cadavere della ragazza nella casa di campagna di Lambrinòs è uno choc per il protagonista, che grazie a lei aveva intravvisto una diversa alternativa di vita. Qualche giorno dopo anche la matrigna di Olga, Rena Asklipiòs, viene ritrovata uccisa. Il mistero si infittisce: chi ha assassinato le due donne e per quale motivo? A rispondere agli interrogativi del lettore è Gheorghios Bekas, il commissario più celebre della letteratura greca contemporanea, qui alla sua prima avventura.
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La storia della presenza “italiana” nei territori del Levante, da Salonicco ad Alessan-dria d’Egitto, è un tema di straordinaria ricchezza e complessità.
In questo ambito il più delle volte è la città di Istanbul, con i suoi fasti e la sua mille-naria storia di capitale imperiale, a essere presa come punto di riferimento. Eppure le dinamiche migratorie, che dalla penisola italiana hanno portato nei secoli un numero sempre maggiore di persone a insediarsi sulle coste orientali del Mediterraneo, hanno avuto nella città di Smirne una destinazione di estremo rilievo. Grazie a un eccezionale porto naturale, la “perla dell’Egeo” si è imposta sin dal tardo periodo bizantino come un centro imprescindibile per il passaggio verso il lato nord del Mediterraneo delle merci in arrivo dall’impero persiano, dall’Anatolia e dalla regione siriana.
È stato in questo contesto estremamente vitale e dinamico che commercianti, navigatori, operai e artisti giunti dall’Italia si sono trovati a svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo della città, instaurando nei secoli relazioni importanti con le tante comunità ivi presenti: greci, turchi, armeni, ebrei e levantini di origine inglese e francese.
Il presente volume raccoglie quindici contributi dedicati al tema da ricercatori di provenienza eterogenea, con il desiderio di restituire al lettore di oggi la ricchezza polifonica di una città che fu il simbolo di un’epoca, spazzata via dalle guerre e dalle catastrofi che proprio un secolo fa giunsero a chiudere l’era dei grandi imperi multiculturali.
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