C. Aronte, il protagonista della novella, è un tecnico informatico altamente specializzato, e la società per cui lavora, offre ai clienti la possibilità di riprodurre elettronicamente i propri cari estinti mediante il ricorso alla sofisticata tecnica degli ologrammi. Ma l’imprevisto, rappresentato dal “fattore umano”, è in agguato. Un’anziana cliente muore soffocata durante un sontuoso pranzo al quale ha invitato tutti i parenti in forma di ologrammi, impossibilitati ad aiutarla, mentre la figlia di un altro cliente, una ragazza molto malata, diventa l’oggetto del desiderio di C. Aronte, prima che lo stesso C. Aronte si trasformi, in veste di ologramma, nell’oggetto del desiderio della ragazza. Al confine tra novella di fantascienza, saggio filosofico e romanzo d’amore, L’algoritmo dell’immortalità, quarto libro di uno dei principali autori greci della sua generazione, affronta tematiche come la dialettica tra forma e sostanza, tra realtà e finzione, tra bisogno di amare ed essere amati, e una realtà fatta spesso di solitudine, su cui domina un anelito inestinguibile alla pienezza dell’essere.
Au large d'une petite île de la mer Egée, 130 âmes hors saison, un terrible orage met en péril un bateau chargé de migrants : 400 survivants – hommes, femmes, enfants – vont devoir cohabiter, le temps de leur transfert, avec les habitants de l'île coupée du monde par le mauvais temps. Avec ce récit choral des quelques jours partagés par les réfugiés et leurs hôtes, Konstantinos Tzamiotis signe un roman universel d'humanité parfois cocasse, qui dévoile les innombrables facettes de la générosité et de la peur, des petites et des grandes misères, des rencontres improbables, de l'opportunisme, de la détresse et de la bienveillance.