Nell’Atene della fine degli anni Venti due giovani donne, la studentessa Dora e l’emancipata Lisa, si conoscono e si innamorano. Un amore proibito, la condizione della donna rispetto al lavoro ed alla famiglia, la trasgressione degli anni '20. Lo spaccato di una società in bilico tra conservatorismo e nuove esperienze. Un romanzo forte dove l'intreccio amoroso è spesso veicolo per indagare meccanismi sociali più complessi.
Dora, più introversa e riflessiva, scrive la cronaca, in forma diaristica, di questo amore due volte tormentato; innanzitutto per la differenze sociali e caratteriali tra le due ragazze e in secondo luogo in quanto amore omosessuale in una società rigidamente eterosessuale. Nel corso del suo diario Dora Rosetti, autrice e nel contempo protagonista del libro, non si astiene dal ricorso a uno stile disinibito e continui sono i riferimenti alla promiscuità sessuale e al consumo di stupefacenti. Il romanzo, apparso nel 1929, fu celebrato per la sua originalità dal celebre critico dell’epoca Grigorios Xenòpoulos, ma cadde ben presto nell’oblio probabilmente per evitare uno scandalo. Nei primi anni Duemila il ritrovamento, da parte della storica della letteratura Christina Dunià, di due copie delle Due amanti, la prima a Lesbo nella biblioteca personale del pittore Takis Eleftheriadis e la seconda nella biblioteca personale di Konstantinos Kavafis, ha risvegliato l’interesse dei lettori per Le due amanti, il primo romanzo a tematica lesbica della letteratura greca contemporanea e uno degli esempi più importanti di letteratura dei “devianti” anni Venti.