In un Paese che non c’è, in un tempo mai avvenuto, un regime liberticida tiene sotto scacco amici e nemici in nome della sua stessa, solipsistica sopravvivenza. Braccio esecutivo del regime sono i temibili Servizi Speciali e il piano perfetto, che due agenti sono chiamati ad applicare per la prima volta su un uomo accusato di essere un cospiratore. Ma il fattore umano è in agguato: si tratta dell’incrinatura che il regime, accecato dall’arroganza di un potere ormai sfuggito a ogni controllo, si rivela incapace di prevenire. A metà strada tra il thriller psicologico, il poliziesco e il romanzo on the road, Lo sbaglio perfetto è l’opera più matura di Antonis Samarakis, uno dei principali narratori greci del secondo Novecento. L’autore, ricorrendo sovente all’arma dell’ironia e dell’autoironia, destruttura il totalitarismo svelandone il funzionamento perverso e antiumano. Tutt’ora attualissimo e avvincente, nonostante l’oltre mezzo secolo trascorso dalla prima uscita, Lo sbaglio è stato subito salutato dalla critica internazionale come un autentico capolavoro, presto tradotto in trentuno lingue.